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FIRST AID: come gestire il trauma muscolare

4 Febbraio 2020

FIRST AID: trauma muscolare

 

Le lesioni muscoalri  sono fra i traumi più comuni nello sport in genere. Si riscontrano nell 30% di tutti gli infortuni sportivi.
A quanti è capitato, magari proprio sul più bello di una partita a tennis o in quell’azione decisiva del torneo di calcetto, di sentire un dolore forte sul muscolo della coscia? La maggior parte avrà cercato di resistere per finire la partita o fare quel goal decisivo, ma sentiva che non poteva più spingere al massimo. Oppure quante volte un avversario ha fatto un’entrata a gamba tesa e chi stava calciando non è proprio riuscito a rimanere in campo?
Questi sono solo esempi di come si può verificare un trauma muscolare. Questo infatti può essere diretto ( per un colpo ricevuto) o indiretto ( per un movimento errato o da sovraccarico)

Le contusioni invece sono facilissime da riconoscere: l’atleta è perfettamente in grado di riferire immediatamente il momento in cui ha sentito il dolore e a causa di cosa ( colpo dell’avversario o una caduta)
A seconda di quanto il dolore muscolare è intenso e determini una limitazione funzionale , la contusione viene definita di grado:
 lieve quando il range di movimento è superiore alla metà del normale;
–  moderato quando il range di movimento è tra la metà e un terzo del movimento fisiologico;
–  severo quando il range di movimento è inferiore a un terzo del normale.

Per le lesioni muscolari si veda la classificazione nel nostro articolo relativo QUI.

Altra situazione non riconducibile ad un trauma è la contrattura muscolare.
Se il dolore viene avvertito dall’atleta verso il termine dell’attività sportiva non in un momento preciso del gioco e si osserva un aumento diffuso del tono muscolare, non è ben localizzato e viene avvertito su tutto il muscolo, siamo di fronte ad una contrattura muscolare.
Se invece è presente la contrattura muscolare ma il dolore è ben individuabile alla palpazione, insorge progressivamente durante l’attività sportiva, siamo di fronte ad uno stiramento, e se permette di giocare ancora, anche se con fatica, probabilmente non sarà presente una lesione anatomica macroscopica.
In questo caso è utile iniziare il trattamento il prima possibile, fermare l’attività sportiva ed informarsi dal proprio Fisioterapista quando poter a giocare!!

Le lesioni o strappi muscolari (di primo, secondo e terzo grado) necessitano invece di tempi di recupero più lunghi in quanto è presente una lesione vera e propria. Sarà la gravità a determinare i tempi di recupero.
Se l’atleta sente un dolore improvviso, acuto, con un specifico riferimento ad un gesto tecnico allora siamo molto probabilmente in presenza di una lesione anatomica.
La diagnosi di una lesione muscolare è sopratutto clinica ma è utile supportare la clinica con una ecografia.

intervento dopo lesione muscolare

 

COME MI DEVO COMPORTARE IN QUESTO CASO?

La prima cosa da fare è fermarsi, mettere l’arto a riposo e in scarico e applicare del ghiaccio. A volte , nei traumi diretti , per esempio se venite colpiti da una palla da baseball, può essere utile effettuare un bendaggio compressivo.
Quindi contattare il medico e fisioterapista sportivo di fiducia. Dopo la diagnosi, il Fisioterapista provvederà a strutturare il percorso riabilitativo più idoneo .
Il trattamento fisioterapico terrà conto del grado, della sede e del tipo di atleta nonché del tipo di sport che deve tornare a praticare. Sarà inoltre importante valutare fattori predisponenti (ipoestensibilità a livello di altri gruppi muscolari, squilibri, blocchi vertebrali, sovraccarichi funzionali), eseguire test chinesiologici specifici del caso e valutare eventuali disturbi posturali associati

intervento in campo di tennis, FEDCUP Dr.Francesco Paperini

 

FIRST AID STRAPPO

 

Facciamo un esempio: è molto frequente ritrovare nello sportivo uno strappo del bicipite femorale
Durante la fase acuta nei primi momenti dopo l’evento traumatico è opportuno arrestare l’edema attraverso fasciature compressive e ghiaccio; posizionare l’arto a riposo. Se si nota particolare gonfiore meglio immobilizzare l’arto.
recarsi al Centro Fisioterapico di riferimento per un inquadramento Fisioterapico, eventualmente eseguire un’indagine ecografica e dopo la diagnosi si può iniziare il trattamento riabilitativo.
Il dolore deve essere controllato con terapie fisiche ( tecar, laser, tens, ultrasuono a seconda dei casi)

Esiste anche un’innovativa tecnologia : LIMFA therapy , attiva fin da subito a riassorbire l’edema, effettuare tp. antinfiammatoria e recupero a livello del tessuto per effetto biostimolante.
Quindi lavorare per recuperare l’articolarità magari attraverso esercizi di allungamento e distensione.
Quando non c’è più dolorabilità alla palpazione, si può iniziare il recupero muscolare del distretto interessato Di solito inizialmente il lavoro sarà in concentrica ma poi fondamentalmente in eccentrica per elasticizzare la cicatrice e migliorare l’estensibilità muscolare; contemporaneamente si andranno ad eliminare eventuali compensi attraverso un lavoro di rinforzo muscolare globale dei muscoli -nel caso dell’esempio- del core, del quadricipite, del gluteo e del polpaccio.
Conclusa questa fase si deve necessariamente concludere il programma riabilitativo in campo con una stretta collaborazione tra preparatore atletico e Fisioterapista per ritornare alla corsa e al gesto tecnico, testare movimenti complessi come i cambi di direzione, gli scatti e le frenate
Ultima fase ma forse più importante è l’attività di prevenzione delle recidive. Si può evitare che ricapitino traumi muscolari effettuando un programma di esercizi per mantenere la funzionalità e l’estensibilità del muscolo.

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Lesioni Muscolari: cosa sono, come si trattano

21 Gennaio 2020

 

 

Spesso si confonde una lesione o distrazione muscolare con lo strappo muscolare.
In realtà sono due cose ben differenti. Possiamo dire che una lesione muscolare può essere di 3 tipologie classificandole in base alla gravità ovvero alla percentuale di fibra muscolare che è stata colpita. Possiamo avere infatti una LESIONE di I GRADO , II GRADO e III GRADO.
Una LESIONE di I Grado è una distrazione muscolare dove poche fibre si sono elongate ma hanno mantenuto la loro continuità.
Una LESIONE di II Grado è una distrazione muscolare dove gran parte delle fibre si sono elongate , ma hanno mantenuto la loro continuità.
Una LESIONE di III Grado è il vero e proprio strappo, ovvero le fibre muscolari hanno perso la loro continuità . La lesione muscolare in questo caso potrà essere più o meno importante fino ad essere a tutto spessore, caso in cui spesso il rimedio è chirurgico.
Per tutti gli altri tipi di lesione possiamo intervenire con il trattamento conservativo riabilitativo- fisioterapico.

CAUSE:

Le lesioni muscolari avvengono a seguito di un trauma del muscolo. questo può essere diretto oppure legato ad un’azione muscolare eseguita troppo velocemente o fatta quando il muscolo si trova in una situazione di sofferenza ( per esempio sovraccarico oppure scarsa preparazione atletica )

COME RICONOSCO UNA LESIONE MUSCOLARE:

IL SINTOMO PRINCIPALE è IL DOLORE ACUTO che spesso si associa a una contrattura muscolare , a volte edema e gonfiore. La contrattura si forma per proteggere il muscolo, quindi spesso è sconsigliato intervenire subito per risolverla. L’edema si verifica sopratutto quando siamo in presenza di lesioni di III grado, perché vengono coinvolti nello strappo anche i vasi sanguigni, ma può presentarsi anche per lesioni di grado minore.

COSA DEVO FARE IN CASO DI UNA LESIONE MUSCOLARE:

Innanzitutto si deve interrompere l’attività sportiva e se possibile immobilizzare l’arto colpito . Applicare subito del ghiaccio e posizione l’arto in scarico per qualche minuto.
Con questi accorgimenti si riduce il rischio di formazione di ematoma e si previene la formazione futura di masse fibrotiche cicatriziali. Circa 3 gg dal trauma si possono iniziare i trattamenti fisioterapici. Nel caso non ci sia ematoma si può effettuare una ecografia per determinare il grado di lesione .

I TRATTAMENTI:

Per accertare la lesione muscolare è fondamentale un consulto medico-fisioterapico.
Una volta che sarà ben inquadrato il problema si possono iniziare i dovuti trattamenti. Mani esperte sapranno come trattare la parte e il Laser N-YAG, grazie all’azione biostimolante , potrà velocemente fare della lesione muscolare solo un brutto ricordo. Esistono anche altre terapie come l’Ipertermia che possono essere associate al Laser N-YAG per lavorare meglio per esempio in caso di ematoma.
Il nostro Osteopata Fisioterapista Dr. Martelli Raffaele ci spiega come :

CLIC PER VISUALIZZARE IL VIDEO CON I CONSIGLI SULLE LESIONI MUSCOLARI DR. Raffaele Martelli

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